Rigoletto

Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave

Musica di Giuseppe Verdi

PERSONAGGI e INTERPRETI

Il Duca di Mantova, Alessandro Mundula

Rigoletto, suo buffone di Corte, Daniele Girometti

Gilda, figlia di lui, Eva Corbetta

Sparafucile, bravo, Ernesto Morillo

Maddalena, sorella di lui Serena Pulpito

 

Pianoforte Marco Regazzi

Direzione musicale Andrea Deutsch Gottfried

Scenografia Nicola Console

Costumi Giulia Bussalino

Allestimento Fabio Midolo

A Palazzo ducale in una lussuriosa Mantova, il Duca dichiara apertamente la sua libertà di seduzione poiché per lui questa o quella…pari sono. Il suo giullare, Rigoletto, con la sua lingua sagace e pungente si prende gioco delle vittime del duca. Queste parole provocano la collera di Monterone che, avendo perduto l’onore della figlia per mano del duca, tuona una maledizione nei confronti di entrambi. Il Duca, infastidito, lo caccia via da palazzo; Rigoletto, impaurito, torna a casa e si scontra con Sparafucile, fuorilegge borgognone che gli offre i suoi servigi. Al solo pensiero che la propria figlia, Gilda, possa avere la stessa sorte dell’amata figlia di Monterone, per un momento prende in considerazione di poter uccidere il Duca… Rigoletto è ignaro che sua figlia, al tempio, si incontri con un giovane e che quest’ultimo intrufolatosi furtivamente in casa riesce a parlare con Gilda presentandosi come Gualtier Maldé…sotto quel nome si cela l’efferato Duca che ordina il rapimento della fanciulla. I cortigiani, rapita la ragazza, la consegnano al Signore di Mantova, essi però credono che la ragazza sia la donna di Rigoletto, quest’ultimo saputo del rapimento corre a palazzo a riprendersi sua figlia… ma è tardi, Gilda si è concessa ad un amore funesto. Rigoletto ricorre al Borgognone il quale, offrendo sua sorella Maddalena, adesca il Duca per ucciderlo. Gilda vede con i suoi stessi occhi quanto per il Duca La donna è mobile, ma lo ama ancora e si sostituisce a lui offrendo la sua stessa vita per salvarlo. Rigoletto, credendosi pago di vendetta, trionfa di fronte a un sacco con dentro umano corpo… pronto per gettare all’onda l’infame ne sente il canto…teme che in quel sacco ci sia Gilda, ma una volta scoperto i fatti gli danno ragione. L’amore per il giovane ha portato sua figlia lassù in ciel, vicino alla madre… Rigoletto, solo, difforme, povero piange la sua tragedia, piange l’amore per la perduta figlia, piange il suo dolore

La messa in spazio è fedele alla tradizione dei fasti di una Mantova cinquecentesca in cui si concentra il carattere di un uomo che lotta, vendendo perfino la sua dignità, per dare al suo bene solo in terra, a sua figlia, una vita migliore della sua, ma Gilda gli viene strappata crudelmente dalla leggerezza di un uomo che si crede onnipotente per rango. È Rigoletto stesso che muove la vicenda, è il legame tra il padre e la figlia che si dipana il sentimento dell’opera. In questo allestimento l’accento, infatti, è posto sul rapporto tra Gilda e Rigoletto, sullo stretto legame che intercorre fra i due eccezionalmente sottolineato da una musica che lo stesso compositore amerà per tutta la vita, considerando quest’opera il suo capolavoro personale.

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